Il Controllo di Gestione edile è la prima e più importante azione da fare per aumentare i profitti della tua impresa, azienda o attività in edilizia e in questo video trovi un esempio reale di “applicazione”.
È tanto tempo che batto su questo e non è un caso se ci sono queste 2 “cose” in ballo:
1- Ho messo gratuitamente a disposizione un Foglio Excel per fare preventivi “a prova di Controllo di Gestione”.
L’hanno scaricato centinaia di imprenditori e addetti ai lavori nel settore dell’edilizia negli ultimi mesi.
E ora nelle loro aziende nessun venditore commette più errori sui preventivi – e i guadagni si fanno sempre più interessanti.
2- Presto sarò in Tour in 3 tappe in Italia per il Controllo di Gestione in Edilizia TOUR, 3 appuntamenti di 4 ore in 3 Hotel esclusivi a Roma, Milano e Verona per smettere di “navigare a vista” e prendere il controllo dei guadagni della tua azienda in edilizia.

E c’è di più. In questo articolo voglio mostrarti la praticità del controllo di gestione edile applicata ad un caso specifico.
È il caso di Danilo e ti dimostra in maniera schiacciante il vantaggio di fare il Controllo di Gestione Edile per un’azienda di serramenti, a prescindere dalle dimensioni della tua azienda o attività.
Ti avviso: è un articolo lungo, denso e pieno di contenuti. Se applichi quello che c’è scritto potresti far esplodere i guadagni della tua azienda di serramenti o che opera in edilizia nel prossimo anno.
Prenditi il giusto tempo per “digerire” l’articolo e se hai bisogno, alla fine della lettura ti indicherò come fare per avere il mio supporto.
Andiamo subito al sodo e partiamo.
Il Controllo di Gestione Edile e l’amministrazione
Danilo mi ha chiesto come risolvere alcuni aspetti legati alla parte amministrativa della sua attività che si occupa di rivendita di serramenti.
Come vedrai molto presto, nel mio metodo di lavoro dietro alla parte amministrativa c’è, quasi sempre, un’opportunità di Controllo di Gestione Edile.
Leggiamolo direttamente dalle parole di Danilo, alle quale seguiranno le mie (Guido).
Danilo: Io sono un piccolo artigiano: proprio piccolo piccolo, perché sono io da solo. La nostra azienda è stata creata dal papà e dal nonno negli anni Sessanta, con una conduzione famigliare nella produzione di serramenti in legno. Negli anni, come ben sai, il legno è un po’ andato a sparire e dal 2008-2010 mi sono orientato nella rivendita.
Non ho dipendenti, lavoro con degli artigiani collaboratori nostri della zona e mi affido a loro per quanto riguarda la posa. Diciamo che sono più che altro un tecnico che va a fare rilievi e misure e gestisco la vendita e il contatto con il cliente.
Guido: Ok, quindi ti occupi di tutta la parte della consulenza iniziale, della trattativa, fino ad arrivare a fornire tu i serramenti che saranno installati da artigiani in esterno.
Danilo: Sì, e sono sempre presente anch’io su quello che è la posa, perché la maggior parte dei nostri clienti arrivano prima di tutto dal passaparola – e sono quasi esclusivamente privati.
Perché poi papà aveva lavorato quasi esclusivamente con geometri e studi di architettura negli anni ’70-’80. Quindi poi il passaparola nasceva dal fatto che dallo studio di architettura o dal geometra veniva fuori il parente, il cugino, eccetera.
Guido: Ok, bene. E quale argomento vogliamo trattare all’interno di questa piccola consulenza?
Danilo: La mia difficoltà è quella amministrativa. Come tu ben sai, sono uno di quelli che può “navigare (o naviga addirittura) a vista”. Non essendo un ragioniere, faccio un po’ fatica a gestire la parte amministrativa.
Dalla parte amministrativa al Controllo di Gestione Edile
Guido: La parte amministrativa è un problema che hanno in molti. Nessuno mai, salvo rare eccezioni, ha avuto qualcuno che gli insegnasse il Controllo di Gestione Edile o come tenere traccia di tutto.
È chiaro che quando tu dici “parte amministrativa”, io credo che bisogna sempre distinguere l’amministrazione e la contabilità in due grossi macro gruppi:
1- Da una parte c’è tutto ciò che serve da un punto di vista amministrativo, quindi tutto ciò che ha a che fare con la fatturazione e la contabilità, così come viene intesa all’interno di un’azienda che opera in edilizia. Questo è importante, altrimenti l’azienda non andrebbe avanti.
2- Poi, c’è tutta un’altra parte che invece ha più che altro a che fare con quello che io definisco “Controllo di Gestione Edile” e ha a che fare con l’imprenditore.
Se io dovessi fornirti supporto in tal senso, affronterei il problema da due punti di vista.
Le due strade per un Controllo di Gestione Edile efficace e profittevole
La prima strada è capire che cosa vuol dire per te avere delle difficoltà dal punto di vista amministrativo, perché se la difficoltà è semplicemente nell’emissione delle fatture, nel capire come impostare l’IVA e quant’altro, quello è un discorso.
Dall’altra parte, invece, dove generalmente entro in gioco io con l’imprenditore o con le aziende con cui lavoro in consulenza, c’è tutto ciò che ha a che fare con il mondo dell’imprenditore. Quindi la contabilità del Controllo di Gestione Edile che gli serve per evitare quell’annosa sensazione di “navigare a vista”.
Ora, per esperienza, in quattro anni e mezzo, ho lavorato con più di un centinaio di aziende all’interno del settore dell’edilizia.
E c’è una cosa che ho capito, anche pagandola a caro prezzo – nel senso che è stato poi ciò che mi ha permesso di rivedere il mio modello consulenziale – ed è questa.
La contabilità ha senso se viene inserita all’interno di un processo di lavoro.
Ovvero, di Controllo di Gestione Edile.
La vera svolta è fare il Controllo di Gestione edile “PRIMA”
Se un’azienda (che sia piccola o che sia grande, ti garantisco che cambia poco) pensa di poter fare il Controllo di Gestione Aziendale DOPO aver consegnato i lavori, dopo aver chiuso il cantiere, eccetera, non lo farà mai. E, nell’immaginario collettivo, questo è un errore abbastanza frequente.
Perché tutti quanti pensano prima di finire il cantiere e poi di farsi il loro consuntivo e la contabilità che serve per il Controllo di Gestione edile.
Il problema è che, a prescindere dalle sue dimensioni, un’azienda non riuscirà mai ad avere tempo a sufficienza per fare il Controllo di Gestione su “n” cantieri.
Quindi l’innovazione, quello che un po’ ho capito sulla mia pelle, è che tutto deve iniziare PRIMA da quando una persona entra in contatto con te. Cioè, tutto dev’essere tracciato e fatto in modo che possa tornarti utile e funzionale al Controllo di Gestione Edile.
1° azione da fare: traccia le opportunità di vendita
Quindi, banalmente, le prime cose che dovresti e che t’invito a tracciare sono tutte le opportunità che ti si aprono.
Quindi che cosa serve? Un semplice foglio Excel in cui vai ad inserire l’anagrafica di chi ti ha contattato.
Ovviamente, se puoi farlo, ti consiglio di tracciare la fonte, così da capire qual è quella che converte meglio di tutte, o che comunque ti fa marginare meglio di tutte quante.
Questo è il primo passo del Controllo di Gestione edile secondo il mio metodo di lavoro.
2° azione da fare: fai il preventivo a prova di Controllo di Gestione Edile
Dopodiché che cosa succede? Quando una persona entra in contatto con te e ti chiede un’offerta, ovviamente tu la vai a tracciare e poi prepari la tua offerta.
Ecco, qui diventa fondamentale strutturare la preparazione di quell’offerta con i dati che poi ti serviranno per fare la tua contabilità di cantiere.
Ora, sicuramente tu avrai scaricato il Foglio Excel per fare il preventivo.
Tu inizi, da quando fai l’offerta, a tenere traccia di quelli che sono i dati importanti per il Controllo di Gestione edile:
– margine di contribuzione
– vincolo della tua azienda (in questo caso sei tu)
– il tempo, cioè le ore che dedichi a quella commessa e a quel cantiere
e così ottieni il tuo margine di contribuzione orario.
Prendi il margine di contribuzione orario e lo vai a raffrontare con il tuo costo orario di struttura.
Se tu fai questo e inizi a farlo sin dal preventivo, che cosa avrai? Avrai un utile potenziale.
Tolti i costi variabili su quella commessa, quindi l’acquisto di serramenti (e, nel tuo caso, anche le figure esterne che tu paghi solo se c’è quella commessa).
A tutto questo dovrai poi andare a sottrarre quanto impatta la tua struttura nella produzione di quel ricavo e ottieni il tuo utile potenziale ante imposte.
Poi prendi questi dati, crei la tua offerta e la consegni al tuo potenziale cliente. Lui ovviamente può dirti: «Ok, procediamo», così come «Ok, non m’interessa, vado altrove!».
E così hai il tuo preventivo a prova di Controllo di Gestione Edile.
3° azione da fare: traccia l’esito dei tuoi preventivi edili
Qualunque sarà l’esito del tuo preventivo edile, tu vai a tracciare la scelta segnandoti anche la motivazione.
In questo modo, a fine anno, potrai avere tutte le tue statistiche.
Avrai ad esempio un tasso di conversione del, dico una cifra a caso, 57%: quelli che non comprano da te non comprano per i motivi x e y. O comunque, la maggior parte di quelli che non comprano da te non lo fanno per questa ragione.
Invece chi compra da me ti riconosce tutti questi attributi, ti riconosce una serie di vantaggi e unicità. Già fare tutto questo ti consente di capire perché le persone comprano da te e perché non comprano da te.
Supponiamo che chi sta dall’altra parte ti dica: sì, io voglio che tu faccia le finestre alla mia casa.
Benissimo. Hai già i dati del preventivo: prendi questi dati e li vai a inserire all’interno del foglio Excel in cui vai a tracciare le opportunità.
Quindi vai a inserire tutti i dati, così da avere una “fotografia” di quello che è il tuo preventivo. “Fotografia” che è una risorsa preziosa per il Controllo di Gestione edile.
4° azione da fare: calcola la differenza tra preventivi e consuntivi edili
Prendiamo il caso in cui il cliente ha accettato il tuo preventivo e hai acquisito la commessa.
Farai tutti quanti gli ordini, ti arriverà la merce, ti coordinerai con gli artigiani esterni, andrai a posare a casa del cliente. Ed è lì che devi prenderti mezz’ora per fare quello che è il consuntivo.
Cioè prendi quello che avevi messo a preventivo: corrisponde a quello che realmente hai fornito al cliente?
Perché magari, quando hai fatto il preventivo, avevi ipotizzato un acquisto dei serramenti pari a 10mila euro, nel frattempo c’è stato un 3% di aumento, che è una cosa abbastanza frequente.
Nel consuntivo andrai quindi a considerare questi 300 euro in più. Poi, banalmente, gli artigiani con cui avevi stabilito il prezzo, poi hanno aumentato quella cifra, o banalmente l’hanno ridotta, quindi è diminuita, quindi ti andrai a fare un tuo consuntivo.
Avevi immaginato che avresti dedicato 10 ore del tuo tempo, ma in realtà hai impiegato 15 ore e vai a vedere alla fine del cantiere che cosa è successo.
Perché ovviamente il preventivo rimane sempre quello: ciò che a noi interessa è vedere il consuntivo, che ci dice com’è andato realmente quel cantiere.
Quindi, a seconda di quello che potrebbe essere il delta (ovvero la differenza) tra preventivo e consuntivo, tu puoi:
– apportare delle modifiche al tuo processo di lavoro
– migliorare l’organizzazione interna
– scoprire che devi vendere a un prezzo migliore, che devi considerare più ore, eccetera
Ecco qui una delle cose più pratiche che il Controllo di Gestione edile ti consente di fare.
Controllo di Gestione edile: la fine del “navigare a vista” con la tua azienda in edilizia
Ecco perché è fondamentale fare il Controllo di Gestione edile: perché tutte queste valutazioni, senza controllo di gestione, non verrebbero mai fatte.
E ti posso garantire, per esperienza, che ogniqualvolta metto un imprenditore di fronte al Controllo di Gestione edile, vengono sempre fuori delle cose molto interessanti: in positivo e, alcune volte, anche in negativo.
Che cosa vuol dire? Vuol dire che magari un imprenditore aveva la convinzione che su un cantiere ci aveva rimesso e invece ci ha guadagnato. Così come accade anche il contrario: la convinzione di avere guadagnato tantissimo su un cantiere, mentre in realtà si è andati quasi in pari.
Mai più brutte sorprese con il preventivo e consuntivo edile
Quindi, una volta che tu hai il tuo consuntivo, prendi il tuo consuntivo e lo andiamo a raffrontare con quello che era stato preventivato. E lì capiamo ovviamente se tutto è andato per il meglio, o se ci sono state delle problematiche.
Questo, a mio avviso, è il primo livello del controllo di Gestione Edile: capire se effettivamente quello che sta facendo l’azienda fa guadagnare, e se sì quanto, oppure se sottrae invece ricchezza al titolare e all’imprenditore.
Se poi vogliamo aggiungere un ulteriore step, puoi iniziare a costruirti il tuo conto economico.
Il conto economico non è altro che la differenza tra quelli che sono i ricavi, quindi il valore della produzione, meno ovviamente i costi della produzione. E il conto economico è quella “tabellina” che poi ci dà quell’utile sul quale noi andiamo a pagare le nostre imposte.
Controllo di Gestione Edile: ripartiamo da zero
La iper semplifico. Che cosa puoi fare? Di base, i tuoi ricavi sono il frutto dei cantieri che riesci a gestire.
Quindi, se per ogni cantiere tieni traccia di tutti questi indicatori, la somma di questi indicatori, a fine anno, ti dà quelli che sono i ricavi della tua produzione.
Quindi già sai, mese per mese, in che direzione sta andando la tua azienda.
E questo ti consente di evitare quella frustrazione del «Non so che cosa mi aspetterà a fine anno, non so se ho guadagnato abbastanza, non so quante tasse dovrò pagare».
Ora, è chiaro che questo è approssimativo, però tra il non sapere nulla e l’avere 1000 o 2000 euro sull’utile ante imposte, io credo che sia sempre meglio averli, rispetto al «Non so nulla di tutto questo».
Il budget aziendale come effetto del Controllo di Gestione edile
Se poi vogliamo aggiungere un ulteriore livello del Controllo di Gestione edile, conoscere questi dati ti consente di definire quello che è il tuo budget.
Cioè “questo trimestre ho fatto X, nel secondo, terzo e quarto trimestre vorrei fare Y”.
Quindi si possono iniziare a creare dei budget perché, a questo punto, un po’ di dati già li abbiamo.
Abbiamo le conversioni, sappiamo quanto vale un singolo cliente e quant’è il margine su ogni singolo cliente. Quindi abbiamo una serie di dati statistici che ci possono consentire di definire un budget aziendale.
Il budget aziendale è importante perché, se non ci si pone degli obiettivi, difficilmente questi vengono raggiunti e superati.
Ma il budget è fondamentale perché permette di sbloccare anche un altro elemento, che è ciò che più interessa all’imprenditore, che è il cash flow, vale a dire i flussi di cassa futuri.
Dal budget aziendale al cash flow della tua impresa, azienda o attività in edilizia
Che cosa ottieni grazie al budget e al cash flow? Avrai chiarezza su:
– gli incassi e i pagamenti reali
– gli incassi e i pagamenti da scadenzario
– gli incassi e i pagamenti da budget
A tutto questo vado poi a sottrarre quelli che sono i costi fissi aziendali.
Quindi sei nella condizione di sapere da qui a qualche mese, con buona approssimazione, che cosa accadrà alla tua cassa.
E questo ti consente di simulare degli scenari, cioè puoi dire: se per assurdo non entrasse un euro all’interno della tua azienda, fino a quando avresti ossigeno per poter far fronte a tutti quelli che sono i tuoi investimenti o ai costi che dovresti/vorresti sostenere con la tua azienda?
Il desiderio proibito dell’imprenditore in edilizia
E questo credo che sia il livello ultimo che ogni imprenditore vuole avere.
Vale a dire sapere, da qui a qualche mese, che cosa accadrà alla tua azienda.
Ed è chiaro che se tutto questo uno pensa di farlo alla fine del mese, alla fine del trimestre, alla fine del quadrimestre, non lo farà mai. Perché reperire tutte queste informazioni porta via ovviamente un sacco di tempo.
Se invece tutto questo viene fatto sin dal primo contatto e poi, pian pianino, ad ogni fase all’interno del mio processo di vendita, e traccio queste informazioni, verosimilmente a fine anno inizio ad avere una serie di statistiche.
Se fai questo lavoro per un anno, la cosa bella è che l’anno successivo avrai già una base di partenza per fare tutta una serie di valutazioni.
E quindi puoi farti le tue statistiche: quest’anno/trimestre/semestre come sta andando? E tutto questo evita all’imprenditore quella sensazione di navigare a vista, perché si ha il controllo della propria azienda.
Ovviamente i dati del Controllo di Gestione Edile vanno tracciati, ma vanno anche letti e interpretati.
E, in funzione di questo, bisogna fare delle scelte strategiche per andare in una direzione anziché in un’altra.
Però se si capisce qual è quella combinazione formata da: miglior cantiere, miglior prodotto e miglior cliente, che fa guadagnare di più l’azienda, è lì che io devo investire in marketing.
Il Controllo di Gestione edile mette il turbo al marketing
Qui la cosa si fa ancora più interessante, perché il Controllo di gestione edile ti consente di mettere davvero il turbo al tuo marketing.
È molto semplice: devi fare marketing verso quelle attività che ti fanno guadagnare, non verso quelle che ti fanno andare in pari, o che in molti casi ti fanno addirittura rimettere qualche soldino.
E anche il marketing, che di solito viene visto come qualcosa non alla portata dell’imprenditore o comunque delle piccole/medie aziende, se si parte dai numeri, ti posso garantire che è molto più facile iniziare a investire qualcosa in marketing.
Anche perché non ci dimentichiamo che, affinché un’azienda possa crescere, ci dev’essere una domanda superiore a quella che è l’offerta dell’azienda stessa. Questo è di fondamentale importanza, perché le vendite devono correre più velocemente rispetto ai costi.
E naturalmente non devi vendere solo per far girare merce e soldi, ma devi vendere marginando, facendo in modo che quegli utili non siano solo su carta, quindi teorici, ma che siano all’interno del tuo conto corrente bancario.
Controllo di Gestione edile in 2 sole azioni
Abbiamo messo a terra tante cose sul tuo Controllo di Gestione edile. In ogni caso, le 2 azioni da fare sono:
1- Definisci le varie fasi del tuo processo di lavoro.
2- Traccia ogni singola fase.
In questo modo, cosa succede? Che tu con mezz’ora, un’ora di lavoro su ogni commessa, ti fai il tuo Controllo di Gestione edile.
Se aspetti a farlo ogni fine mese od ogni 2-3 mesi, quindi accumuli più commesse, non ci metterai più 40 minuti, ma 2 ore per ogni cantiere. E difficilmente avrai tempo a sufficienza per mettere in pratica tutto questo.
Quindi il mio consiglio, quello che ho visto che funziona meglio con le aziende indipendentemente dalla loro grandezza, è quello di fare il Controllo di Gestione edile per ogni singolo step, per ogni singola fase. E in questo modo, a fine mese, hai il tuo quadro di controllo.
Il vero trucco è iniziare PRIMA il Controllo di Gestione Edile, quando una persona ti contatta e ti chiede un’offerta. Si inizia a tracciare da quel momento. Poi, definito il modellino, ogni volta bisogna semplicemente inserire i dati al suo interno.
La risposta di Danilo al Controllo di Gestione Edile
Danilo: Sì, io già facevo qualcosa anni fa e avevo un po’ i punti della situazione più in vista, a differenza di oggi che le cose sono un po’ scappate di mano. Sarà il tanto lavoro, che grazie a Dio c’è, però effettivamente non si riesce a gestirlo con il sistema più giusto.
Guido: Magari in alcuni casi ci si rende conto che quei lavori non fanno guadagnare quanto si pensava. Di base, con i numeri e il Controllo di Gestione Edile, hai la tranquillità di sapere che stai svolgendo tanto lavoro ma stai guadagnando anche tanto, quindi la vivi in un modo molto più tranquillo.
Danilo: Sì, effettivamente è così. È il capire come una mia piccola attività potrebbe usufruire dei vostri servizi…
Controllo di Gestione Edile: che differenza c’è tra piccole e grandi aziende?
Guido: Qualcuno potrebbe pensare che tra aziende piccole e aziende grandi ci siano delle differenze importanti. Ora, ti dico grandi nel senso che ti parlo di aziende che fatturano diversi milioni. Ma alla base le problematiche sono quasi sempre le stesse.
Perché è chiaro che uno potrebbe dire: «Vabbè, ma io sono piccolo e quindi è più difficile».
Nì, perché chi è grande di contro dice: «Io ho capito quello che devo fare, ma sono grande e adesso devo trasferire tutto questo ai miei collaboratori». Hai presente l’ISO 9001, la certificazione?
Il problema dell’ISO 9001 è che il principio su cui si basa è giustissimo, è correttissimo, solo che obbligava sia il piccolo artigiano, sia la grande azienda, a seguire gli stessi standard.
E, ovviamente, è una cosa che non sta né in cielo né in terra: è una cosa che è bellissima sulla carta, ma dal punto di vista pratico non è così che funziona.
Oltre il Controllo di Gestione Edile, la realizzazione dell’imprenditore in edilizia
Quindi noi definiamo questi passaggi per il Controllo di Gestione edile e, per ognuno di essi, mettiamo l’imprenditore nella condizione di avere degli strumenti per poter tracciare tutto questo.
Ma, ripeto, questo è solo il primo step, perché un imprenditore edile che fa questo ha comunque l’ambizione di:
– vivere meglio
– guadagnare di più
– far crescere la propria impresa, azienda o attività in edilizia
E il punto qual è? Che io ovviamente, in quanto consulente e consigliere dell’imprenditore, devo aiutare il mio cliente a prendere delle decisioni più velocemente, a dargli dei consigli, affinché possa farlo e stare tranquillo, devo guardare i numeri.
Prendere decisioni sicure “numeri alla mano”
Perché siccome l’imprenditore persona mi sta pagando, è chiaro che prima di prendere una decisione ho bisogno di prendere tutta una serie di dati.
Quindi il Controllo di Gestione Edile non è il punto di arrivo, ma è il punto di partenza. Perché, da quel momento in poi, definiamo in che direzione andare, con il vantaggio di farlo numeri alla mano.
Noi partiamo dai numeri, analizziamo lo storico, vediamo tutta una serie di parametri, e in funzione di quello (partendo ovviamente dagli obiettivi dell’imprenditore) definiamo una strategia da portare avanti.
Però, in linea di massima, io vedo gli stessi problemi, seppur con prospettive differenti, indipendentemente dalla grandezza dell’azienda.
Quindi non voglio che tu ti affligga o ti senta con qualcosa in meno rispetto a tanti altri.
È chiaro che tutto ciò che impone un modo diverso di fare le cose comporta un “sacrificio”, uno sforzo che poi ci consentirà di raggiungere quell’obiettivo.
Ovviamente, se gli obiettivi fossero alla portata di tutti, poi non ci sarebbe nemmeno il gusto di stare lì sopra e ottenere quella gratificazione. Bisogna fare un minimo di sacrificio.
Il vantaggio è che, guardando i numeri, la crescita dell’azienda avviene in modo sostenibile. Perché, spesso e volentieri, in molti casi è la crescita stessa che fa saltare le aziende, in quanto avviene in modo incontrollato.
Quindi questo è ciò che di solito facciamo e su cui lavoriamo, per permettere all’imprenditore di trovarsi nella condizione di non navigare alla giornata con il Controllo di Gestione edile.
Danilo: Sì, perché alla fine il punto è anche quello. Lavori lavori e lavori, porti a casa qualcosa ma, alla fine, ti rendi conto che lavori tanto per avere poco.
L’imprenditore non può allacciarsi le scarpe mentre corre
Guido: C’è una frase bellissima che a me piace un sacco e che dice, essenzialmente, che se sei un corridore e stai correndo, non ti puoi allacciare le scarpe mentre corri.
Nel senso che ogni tanto bisogna fermarsi per capire in che direzione si sta andando con la propria azienda e se è quella che si vuole seguire.
Poi si può ovviamente dire «A me sta bene così» ma, verosimilmente, in molti casi bisogna fermarsi per capire come ripartire.
Un maratoneta non potrà mai allacciarsi le scarpe mentre corre, perché corre il rischio di farsi del male: quindi bisogna fermarsi un attimo, riassettare e ovviamente ripartire.
Danilo: Vero è che non è che io porti a casa tutto. Non è che dico sempre di sì a chiunque mi si presenti, per poi scoprire che anch’io non riesco a gestirlo e non faccio altro che brutte figure. Anche perché chi arriva da noi, bene o male, sa già come stiamo lavorando grazie al passaparola. Quindi da noi viene fuori anche il no, il ci penseremo, il ci vediamo fra…
Guido: Ma è giusto così, altrimenti si perde anche di credibilità.
Danilo: Sì, perché i materiali ci sono e non ci sono; le aziende ti dicono che consegnano la settimana tot e poi arrivano dopo altre tre o quattro settimane, quindi ci sono anche queste difficoltà che comunque non si riescono a gestire, perché da rivenditore aspetti che la merce ti arrivi.
Quindi c’è questo tipo di gestione con il cliente, che comunque sta sulle spine perché gli avevi promesso una data e poi devi spostarla: una volta per colpa del fornitore, un’altra per colpa del posatore che ti sposta di una settimana – dieci giorni l’intervento.
Grazie al cielo, riesco sempre a far ragionare anche il cliente. Anche perché le nostre sono sostituzioni, quindi i serramenti li hanno già su e devono solo essere sostituiti.
Guido: Quindi mi raccomando il Controllo di Gestione: come la formichina, step by step, un passo alla volta. Se pensi di farlo tutto insieme, non avrai mai il tempo.
Danilo: No, non se ne viene fuori. O continuo così, della serie: finché va va, se no bisogna mettersi lì a tracciare step by step ogni situazione, sin dal primo contatto.
Guido: Certo. E questo è esattamente ciò che ti consiglio di fare!
Da 1 a 10, quanto pensi di riuscire ad applicare il Controllo di Gestione edile?
Se hai letto tutto questo lungo caso studio, non posso che farti i complimenti.
Questo significa che hai già afferrato gli enormi vantaggi di fare il Controllo di Gestione edile nella tua imrpesa, azienda o attività in edilizia.
Ecco perché ti ho appena chiesto quanto pensi di riuscire ad applicare il Controllo di Gestione edile.
Tanti sono ancora abituati “alla vecchia maniera” e partono da zero.
Altri invece stanno già facendo qualcosa, ma hanno bisogno di supporto perché hanno poco tempo e non vogliono fare tutto da soli.
Qualunque sia il tuo caso, la via più veloce per smettere di “navigare a vista” e prendere il controllo della tua azienda è richiedere una Consulenza con me.
Applicheremo insieme, in maniera ancora più approfondita, tutti i passaggi che hai visto in questo articolo così da prendere il controllo dei numeri della tua azienda e ottenere una crescita reale e sostenibile nei prossimi anni.
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Grazie per la tua attenzione e ci leggiamo al prossimo articolo!
Guido