Sei un imprenditore in crisi o un’imprenditrice in difficoltà, questa lettera – più che un articolo – è per te.
Ogni giorno parlo in consulenza con imprenditori e imprenditrici che operano in edilizia come te.
E, quando chiedo se sono soddisfatti della vita che stanno vivendo, spesso mi rispondono di NO.
Non sono soddisfatti perché sono costretti a “vivere per l’azienda”.
Azienda che va anche bene e cresce ogni anno, ma essere “schiavi della propria azienda” li rende imprenditori in crisi.
Se mancano loro, in azienda scoppia il caos. E molte volte passano le giornate a risolvere “casini”, senza avere il tempo di fare il loro lavoro di imprenditori.
Se ti rivedi un po’ anche tu in loro, allora questo articolo – te lo ripeto – fa davvero per te.
Prenditi un po’ di tempo per leggerlo, perché scoprirai gli errori di valutazione dell’imprenditore in crisi che portano a sentirsi “schiavi” in azienda – e i consigli operativi per risolverli.
Imprenditore in crisi = azienda in crisi. Ecco perché ci si sente “schiavi”
Le cause che portano un imprenditore in crisi e lo fanno sentire “schiavo” della propria azienda sono fondamentalmente due:
1- la mancanza di chiarezza mentale
2- la mancata organizzazione aziendale
Quando utilizzo l’espressione “mancanza di chiarezza mentale”, mi riferisco all’assenza di quella lucidità che ti permette di prendere le decisioni “giuste”.
Se gestisci un’azienda, devi saper prendere le decisioni.
Tuttavia, uno degli errori più comuni dell’imprenditore in crisi è “credere di non riuscire a prendere le decisioni, perché ha poco tempo a disposizione”.
Niente di più falso!
L’imprenditore in crisi non ha un problema di tempo, ma un problema decisionale
Per prendere una decisione, anche se hai un’azienda in crisi, bastano pochi secondi.
Il problema è la paura delle conseguenze della decisione – e magari anche l’incertezza sul futuro del nostro settore.
Quando poi c’è da prendere una decisione su un argomento o una questione che mastichiamo poco, è ancora peggio.
Ad esempio, scegliere a chi affidare la contabilità aziendale o il marketing, ma anche stabilire se puntare o meno su un nuovo prodotto o servizio.
Se ad esempio non conosci la differenza tra “pubblicità” e “marketing” e credi che siano più o meno la stessa cosa, il rischio di bruciare budget è dietro l’angolo.
Come puoi vedere, la crisi spesso non ha a che fare né con i soldi né con il tempo. In realtà, ha a che fare con le decisioni e le competenze che ti servono per fare la scelta giusta.
Ecco perché, a monte, il problema vero è la chiarezza mentale.
La crisi aziendale è sicuramente una crisi (anche) organizzativa
Il secondo motivo che ci fa sentire “schiavi” delle nostre aziende è la mancanza di organizzazione aziendale.
Quante volte ti sei sentito o sentita in crisi, perché non riuscivi a completare il lavoro?
Quante volte, però, hai dato la colpa alla mancanza di tempo?
Purtroppo, anche qui il tempo c’entra ben poco.
E la prova è che, nel 99% dei casi, hai avuto questi problemi anche quando fatturavi di meno e avevi meno cose da fare.
Non era il tempo a mancarti, ma un’efficace organizzazione aziendale che ti facesse ottenere risultati e smettere di cercare alibi o scuse…
Alcuni esempi di “falsi problemi” delle aziende che operano in edilizia
Fermiamoci un attimo e vediamo alcuni “falsi problemi” delle aziende.
Primo falso problema delle aziende: “le materie prime”.
Al netto del caos dell’ultimo anno e mezzo, nel mio lavoro con oltre 100 aziende del nostro settore negli ultimi 4 anni ho visto aziende in difficoltà con la gestione del materiale… anche quando ce n’era in abbondanza!
Che cosa succedeva? Le consegne arrivavano in ritardo non per mancanza di materiale, ma per una gestione aziendale disorganizzata di tutto il processo.
E, alla fine, non ha neanche senso dare la colpa al mercato per gli aumenti dei prezzi, perché il mercato – per fortuna – li assorbe.
La preoccupazione, caso mai, sarà lecita solo quando il mercato non riuscirà più ad assorbire gli aumenti.
Secondo falso problema delle aziende: “troppi cantieri da gestire”.
Quando faccio la contabilità di cantiere, in molti casi vedo dai numeri che il problema delle aziende non sono i “troppi cantieri”…
… ma è “come gestisci un singolo cantiere”. Se fai fatica a gestire un cantiere, a maggior ragione avrai problemi a gestirne un numero maggiore. L’unica differenza è che si noterà di più.
Terzo falso problema delle aziende: “non trovare collaboratori adatti”
Quando un imprenditore in crisi si convince che non riesce a trovarli, molto spesso sta commettendo l’errore di cercare dei suoi “piccoli cloni”.
Ma questi “cloni”, se mai esistessero, a quest’ora avrebbero la loro azienda personale da gestire, esattamente come fai tu.
Se il tuo problema è non riuscire a trovare personale all’altezza, considera inoltre che “nessuno nasce imparato”.
Se non fai formazione alle persone che lavorano non te, non puoi lamentarti di avere un’azienda in crisi quando tu, per primo o per prima, hai mandato i tuoi collaboratori a “lavorare allo sbaraglio”.
(A proposito, puoi approfondire questo tema nell’articolo sui problemi delle piccole aziende in edilizia).
Gli errori alla base delle crisi aziendali (e come “prevederli”)
Dopo aver sfatato le false cause delle crisi aziendali, passiamo agli errori reali, alle emergenze e agli imprevisti che si possono mandare un imprenditore in crisi.
Paradossalmente, un modo efficace di evitare errori che generano crisi aziendali è “prevedere”.
Prendi i tuoi clienti. Non puoi leggere nel pensiero, ma puoi controllare il “perimetro dei pensieri” dei tuoi clienti.
Esempio: continui a ricevere un sacco di richieste di preventivo da “curiosi” o “collezionisti” che fanno il classico “giro delle 7 Chiese”?
Fai compilare un questionario a chi ti chiede un preventivo.
Chi è solo “curioso” non si prenderà la briga di compilarlo. E così selezionerai solo chi è davvero interessato a comprare da te, evitando inutili perdite di tempo e denaro.
Puoi fare lo stesso in cantiere. Prendi i dati dei tuoi cantieri già conclusi e analizzali. Trova il tuo cantiere “migliore” e vai a vedere che cosa ha funzionato.
Anche per i tuoi collaboratori puoi creare un “perimetro” di azioni da fare per migliorare il lavoro.
In alternativa, c’è anche un’altra soluzione: inserisci a calendario del tempo da dedicare alla gestione e alla risoluzione delle emergenze, così da non farti trovare impreparato quando, inevitabilmente, si presenteranno.
Le procedure aziendali come soluzioni “anti crisi”
Di base, una delle cause più gravi delle crisi aziendali è la mancanza di procedure efficaci.
Per “procedura” intendo uno o più documenti scritti che spiegano “come fare le cose” per ogni attività nella tua azienda.
Se, per esempio, sai che “se manchi tu, in azienda scoppia il caos”, è evidente che c’è un problema e qualcosa non funziona per il verso giusto.
E che, per l’appunto, ti manca un sistema di organizzazione efficace, in grado di sopperire alle tue eventuali assenze.
Se poi ci aggiungi anche i problemi personali e relazionali, ecco che gli intoppi si moltiplicano.
Come scoprire risolvere i problemi personali e relazionali degli imprenditori in crisi
Posso immaginare che, se sei un imprenditore in crisi, quello che hai letto sia un po’ duro da digerire.
Ma se la tua azienda è in difficoltà, è inutile mettere la testa sotto la sabbia.
Questo ultimo passaggio sui problemi aziendali è molto importante, perché riguarda una sfera un po’ più delicata e personale.
Ti consiglio di seguirla con attenzione, perché tra poco ti darò anche una serie di consigli operativi per rimettere le cose a posto.
Di base, se un tuo collaboratore ha avuto una brutta giornata, quasi sicuramente questa brutta giornata si ripercuoterà sul suo lavoro.
Se ha problemi personali, nella maggior parte dei casi questi problemi rallenteranno il suo lavoro.
In più, ogni persona che lavora con te potrebbe avere difficoltà relazionali o difficoltà organizzative.
Le difficoltà relazionali sono i problemi che possono verificarsi nei rapporti con i colleghi o con te titolare dell’azienda.
Le difficoltà organizzative riguardano il proprio lavoro e quello altrui.
Gli errori personali che commettiamo tutti
Per ultimi, ci sono poi gli errori personali che tutti noi commettiamo – e che puoi dividere in 3 categorie:
1- dimenticanze
2- procrastinazione e perfezionismo
3- errori di giudizio
Le dimenticanze sono un errore che chiunque può commettere e che è frutto della distrazione.
Il modo migliore per eliminarle è creare il giusto ambiente di lavoro, senza distrazioni e concentrandoci sulle cose importanti da fare.
Si tratta di un esercizio che va fatto con costanza, finché non diventa un’abitudine.
La procrastinazione e il perfezionismo, invece, sono due errori collegati tra loro, perché spesso rimandiamo le cose finché non siamo sicuri di farle in modo perfetto.
Ma, nel mondo in cui viviamo, “il pesce veloce mangia quello lento”. Perciò, la velocità spesso fa la differenza.
Di base, la soluzione è iniziare a fare le cose e portarle a termine. Magari all’inizio non saranno fatte benissimo, ma le perfezionerai nel tempo.
Gli errori di giudizio, infine, sono dettati dalle cattive decisioni o dalla mancanza totale di decisioni.
Spesso non si guardano bene i numeri, o ci si fa condizionare dagli errori del passato. O, ancora, sbagliamo perché abbiamo troppe informazioni.
Ad aggravare queste situazioni c’è poi il fatto che gli errori tendono a ripetersi nel tempo, diventando dei veri e propri schemi di comportamento.
Qual è, quindi, il modo migliore per risolverli e uscire da un eventuale circolo vizioso?
Imprenditore in crisi? Ecco finalmente la soluzione!
Abbiamo visto gli errori degli imprenditori in crisi in lungo e in largo.
E ora, finalmente, arriviamo alla soluzione e ai consigli operativi.
Ti consiglio di prendere carta e penna o di salvare sui tuoi appunti digitali queste azioni, perché faranno davvero la differenza come l’hanno fatta per tanti imprenditori che ho seguito in questi anni.
– 1° azione che ti suggerisco è delegare il più possibile, affidandoti ai tuoi collaboratori.
– 2° azione è imparare a gestire il tuo lavoro con l’autodisciplina: non sei una “macchina” e devi allenare la tua concentrazione per migliorare sempre di più.
– 3° azione è creare un contesto di lavoro che ti consenta di dare il meglio di te. E questa regola vale anche per i tuoi collaboratori.
– 4° azione è definire le tue priorità giornaliere: scegli solo poche cose importanti, che sei sicuro di gestire e portare a termine.
– 5° azione è fissare degli obiettivi e impegnarti a portarli a termine.
– 6° azione è svuotare la testa regolarmente, scrivendo su un foglio tutti i pensieri che potrebbero deconcentrarti mentre lavori.
– 7° azione è prenderti una mezza giornata settimanale da dedicare alle “scocciature”, così da risolverle tutte in un unico momento.
– 8° azione è individuare i momenti della giornata durante i quali tendi a essere più produttivo e sfruttali per svolgere i compiti più gravosi.
– 9° azione è avere delle scadenze, se può aiutarti. E, soprattutto, creati una tua routine personale.
C’è la 10° azione che metto a parte, perché è di importanza fondamentale: prenditi del tempo libero per te, da dedicare a ciò che ti piace fare e alle tue passioni.
Non riuscirai mai a non sentirti schiavo o schiava della tua azienda, finché vivi solo ed esclusivamente per lavorare.
Proprio perché non sei una macchina, hai bisogno di staccare di tanto in tanto, di dedicarti ad attività piacevoli e scacciapensieri, che ti aiuteranno a recuperare le energie e a tornare a lavorare in maniera più vigorosa e concentrata.
E se vuoi il mio supporto per non essere mai più un imprenditore in crisi, ecco come posso aiutarti.
Esci dalla “crisi” con la Consulenza specifica per l’imprenditore in edilizia
Se vuoi uscire dalla “crisi”, ho una via veloce e sicura per te.
Negli ultimi 4 anni ho supportato oltre 100 imprenditori di aziende, imprese e attività che operano in edilizia.
E anche se tu e la tua azienda siete unici, ci sono sicuramente punti in comune con tanti imprenditori che ho supportato.
Conosco perfettamente “la solitudine dell’imprenditore” e quel senso di stretta che hai quando sei da solo o da sola a prendere le decisioni.
Tanto è vero che ho dedicato un’intera puntata del mio podcast Imprenditori Edili solo a questa “solitudine”.

Se ti va, ascoltata pure prima di proseguire.
Perché il passo successivo è fare una Consulenza Strategico-Operativa con me.
Ci prenderemo del tempo per conoscere te, la tua azienda, i problemi che stai affrontando.
Non mi limiterò a dirti che potresti fare così o cosà e non ti darò consigli generici.
Al contrario, mi assumerò la responsabilità di dirti esattamente qual è la singola cosa da fare nell’immediato che ti porterà più risultati.
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